Negli ultimi anni, il reporting di sostenibilità è diventato sempre più centrale per le aziende a livello globale. Questo fenomeno è alimentato dalla crescente consapevolezza degli stakeholder sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) e dalla necessità per le aziende di dimostrare un impegno concreto per lo sviluppo sostenibile.
Il Framework ESG un primo passo verso la sostenibilità
Storicamente il framework ESG (Environmental, Social, and Governance) è stato il punto di riferimento principale per la reportistica di sostenibilità. Esso si basa su tre pilastri fondamentali:
- Ambientale (Environmental): Include la gestione delle risorse naturali, la riduzione dell’inquinamento, la lotta al cambiamento climatico e la protezione della biodiversità. Le aziende venivano valutate in base alla loro capacità di adottare pratiche di sostenibilità ambientale, come l’uso di energie rinnovabili, l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di carbonio.
- Sociale (Social): Copre le pratiche aziendali relative ai diritti umani, le condizioni di lavoro, la diversità e l’inclusione, e le relazioni con le comunità locali. Le imprese erano incentivate a migliorare le condizioni di lavoro, promuovere l’uguaglianza di genere e contribuire positivamente alle comunità in cui operano.
- Governance: Si riferisce alla struttura di gestione aziendale, alla trasparenza, all’etica e alle pratiche di controllo interno. Le aziende erano valutate sulla base della loro trasparenza nelle pratiche di governance, della gestione dei conflitti di interesse e dell’adozione di pratiche etiche e di conformità.
Mentre l’adozione del framework ESG ha rappresentato un passo significativo verso la sostenibilità aziendale, ha anche mostrato alcune limitazioni, tra cui la mancanza di specificità e coerenza nelle informazioni fornite dalle aziende. Per affrontare le criticità del framework ESG, l’Unione Europea ha adottato nel 2022 la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva introduce nuovi obblighi di reportistica per le grandi imprese e le società quotate nei mercati regolamentati europei, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza e la comparabilità dei report di sostenibilità aziendale.
Principali Innovazioni della CSRD
- Standardizzazione e Obbligatorietà: La CSRD stabilisce requisiti di reportistica obbligatori e standardizzati per le aziende, garantendo una maggiore coerenza e comparabilità delle informazioni. A differenza del framework ESG, spesso volontario e variabile, la CSRD impone un quadro normativo chiaro e vincolante.
- Ambito di Applicazione Ampliato: La CSRD amplia l’ambito di applicazione rispetto all’ESG, includendo anche le piccole e medie imprese (PMI) quotate in borsa. Questo aumento del numero di aziende soggette a obblighi di reportistica riflette un approccio più inclusivo e completo alla sostenibilità aziendale.
- Integrazione delle Informazioni Finanziarie e Non Finanziarie: La CSRD promuove una stretta integrazione tra informazioni finanziarie e non finanziarie, permettendo a investitori e stakeholder di ottenere una visione più olistica delle performance aziendali. Questo approccio integrato facilita una valutazione più completa e accurata delle capacità di sostenibilità delle imprese.
- Focus su Dati Concreti e Misurabili: La CSRD richiede alle aziende di fornire dati concreti e misurabili sui loro impatti ambientali, sociali e di governance. Questo approccio basato sui dati facilita una valutazione più oggettiva e trasparente delle performance di sostenibilità.
Motivazioni per la Transizione alla CSRD
La transizione dal framework ESG alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è guidata da diverse motivazioni strategiche.
La CSRD mira a garantire una maggiore trasparenza e fiducia nel reporting di sostenibilità, grazie a una standardizzazione che migliora la chiarezza delle informazioni per investitori e stakeholders. Questo nuovo approccio consente anche una migliore comparabilità delle performance di sostenibilità tra aziende e settori, aiutando gli investitori a fare scelte più informate.
Inoltre, la CSRD supporta una gestione più efficace dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità, offrendo alle aziende strumenti per migliorare la loro resilienza. Infine, attraverso requisiti chiari e vincolanti, la CSRD assicura la conformità alle normative europee, evitando sanzioni e rafforzando la reputazione aziendale.
Sfide dell’Implementazione della CSRD
L’implementazione della CSRD richiede un impegno significativo da parte delle aziende, sia in termini di risorse che di competenze. Le principali sfide includono:
- Raccolta e Gestione dei Dati: Le aziende devono essere in grado di identificare e raccogliere dati ESG affidabili e accurati, integrandoli in un processo di reportistica strutturato e trasparente.
- Capacità Tecniche e Organizzative: L’implementazione della CSRD richiede competenze tecniche avanzate e una forte capacità organizzativa, inclusa la formazione del personale e l’adozione di nuove tecnologie per la gestione dei dati.
- Coinvolgimento degli Stakeholders: È essenziale coinvolgere gli stakeholders interni ed esterni nel processo di reportistica, garantendo che le loro aspettative e preoccupazioni siano adeguatamente considerate e affrontate.
Le aziende che si conformano alla CSRD non solo miglioreranno la loro reputazione e attrattività per gli investitori 💼📈, ma saranno anche meglio preparate per affrontare le sfide 🌍 e cogliere le opportunità 🌟 legate alla sostenibilità. Tuttavia, il successo nell’implementazione della CSRD dipenderà dalla capacità delle aziende di adottare un approccio proattivo e integrato 🌱🔄 alla gestione della sostenibilità, investendo nelle risorse e nelle competenze necessarie per soddisfare i nuovi requisiti normativi 🏆📚.
Questo cambiamento non solo avvantaggia gli investitori e gli stakeholder 🤝, ma contribuisce anche a creare un’economia più sostenibile e resiliente 🌿💪.
Alessia Biondo
Circular Team
Riferimenti
· Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) (normativa di riferimento)